domenica 13 febbraio 2011

Quella sarebbe stata un’estate come tante,un'altra da passare sola con i suoi pensieri,o a studiare libri su libri,tutti enormi e incomprensibili.Ma lei si era abituata,ormai;questo non la spaventava più.
In un tempo passato,avrebbe pianto ore intere,sapendo di essere sola,di non avere nessuno con cui trascorrere le lente calde giornate estive. Ma adesso,bè adesso era felice che non ci fosse nessuno,proprio felice. Era come tornare bambini:
quando giocavi costruendoti un mondo solo tuo,nascosto agli altri,che nessuno riusciva a capire. E infatti nessuno l’aveva mai capito che lei apparteneva ad un altro mondo,la sua fantasia poteva costruirne uno in ogni momento,e gli altri no.

Nessun commento:

Posta un commento